Oggi è l'anniversario della nascita (non si può dire compleanno, eh ?) di Antonio Gramsci.
Leggevo l'articolo di Rampini (la Repubblica) sul cambio al vertice di Google: Schmidt (55yo) lascia il posto di CEO a Page (38yo), uno dei fondatori, mentre l'altro, Brin (37yo) si focalizzerà sullo sviluppo "social"; i tre hanno detto che era ora di velocizzare i tempi di reazione di Google.
Più avanti Rampini parla di capitalismo vero, quello che crea sviluppo, e racconta di come Zuckerberg (26yo), fondatore di Facebook, abbia di recente coperto di m&rda la Goldman Sachs, colpevole di aver messo in piedi una operazione finanziaria ambigua e opaca (e probabilmente fuori legge) riguardo la precollocazione di un miliardo e mezzo di azioni FB.
Google occupava 19835 persone il 31/12/2009, mondo intero. Magari adesso saranno un po' di più. Facebook meno di 2000. La nostra FIAT ne ha 190mila, di occupati, cioè 10 volte Google.
Tre ordini di grandezza (190k, 19k e 1.9k), con la più piccola (FB) che sale come un tappo di spumante e la più grande (FIAT) che galleggia (si fa per dire) come un ferro da stiro, mentre Google cerca nuovi modi per adattarsi e continuare a crescere.
Il ruolo della forza lavoro, nel terziario avanzato e nel manifatturiero sembrerebbe quanto di più diverso possa esserci: stimolati ad essere creativi ed orientati all'autogestione agile, i primi, umiliati da un taylorismo ottuso e decimati dall'automazione industriale, i secondi. Potrà durare ?
Interessante articolo sulle migliori aziende nel mondo in tema di "supporto" ai dipendenti: http://www.repubblica.it/economia/2011/01/24/news/classifica_fortune_100-11555951/
La Toyota ha da tempo sviluppato un metodo per coinvolgere tutti i dipendenti nel miglioramento continuo dell'azienda: è il kaizen. In America e in Germania i lavoratori (certo non tutti) sono concretamente coivolti in quanto azionisti attraverso il sindacato.
A me sembra che la tecnologia stia rendendo possibili forme di cambiamento che prima non erano praticamente realizzabili; la velocità di circolazione delle informazioni, la possibilità di aggregare e rielaborare questi dati è tale che si possono immaginare e attuare meccanismi di adattamento capaci di spremere valore da situazioni finora ingessate. Lì i ragazzini ci sguazzano, giustamente.
22 gen 2011
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